Privacy e videosorveglianza: obblighi e sanzioni del titolare del trattamento

La videosorveglianza, impiegata sia nel settore pubblico che privato, è regolamentata dal GDPR e da provvedimenti del Garante della Privacy per garantire il rispetto della privacy e delle libertà individuali.

Pubbliche amministrazioni

Trasparenza e regolamenti

L'installazione di sistemi di sorveglianza in spazi privati è libera senza richiedere autorizzazioni, purché le telecamere non riprendano aree comuni o pubbliche. Nel caso di registrazione, è vietato diffondere le riprese. Per ambienti pubblici o aziende, sono previsti obblighi come l'informativa agli interessati e l'uso di cartelli visibili per segnalare la sorveglianza.


Nel contesto della videosorveglianza, è fondamentale rispettare le normative sulla privacy, inclusi il GDPR e il Codice Privacy. Le direttive del Garante per la protezione dei dati personali sono altrettanto cruciali. Per garantire la privacy, è essenziale fornire informazioni ai sensi dell'art. 12 del GDPR. Secondo le Linee Guida EDPB, è necessario un approccio informativo graduale, con un cartello "area videosorvegliata" e un'informativa completa. Le registrazioni devono essere conservate solo per il tempo necessario, in linea con il principio di accountability. Il titolare deve determinare i tempi di conservazione, preferibilmente cancellando i dati entro pochi giorni, secondo il Garante Privacy. Se la conservazione supera le 72 ore, sono richieste giustificazioni solide.

La videosorveglianza, regolata da principi chiave, deve rispettare i seguenti requisiti:

Legalità: Deve essere conforme alla normativa vigente. Per le istituzioni pubbliche, deve servire esclusivamente a scopi istituzionali, mentre per le entità private, deve rispettare le leggi sulla privacy. In alternativa, richiede il consenso esplicito delle persone coinvolte.

Necessità:
L'utilizzo delle telecamere deve essere giustificato, limitandolo ai casi in cui altri mezzi non possono raggiungere gli stessi obiettivi. Questo implica che la videosorveglianza è un'opzione solo quando altre misure di sicurezza o controllo non sono sufficienti.

Proporzionalità:
L'installazione di telecamere deve essere l'ultimo ricorso, da adottare solo quando le altre misure di sicurezza si sono dimostrate inefficaci o impraticabili. Ciò implica una valutazione accurata e ponderata del rischio rispetto ai benefici ottenuti dall'utilizzo della videosorveglianza.

Finalità specifica:
I sistemi di videosorveglianza devono essere utilizzati esclusivamente per scopi specifici e legittimi, come il controllo interno dell'attività aziendale. Non devono essere utilizzati per scopi che vanno al di là di tali obiettivi specifici, come la sicurezza pubblica, a meno che non vi sia una chiara giustificazione legale.

Requisiti per l’installazione degli impianti di videosorveglianza

Consenso del lavoratore

La pratica della raccolta del consenso dei lavoratori persiste nonostante la sua base giuridica sia ormai scomparsa. Il consenso non può essere considerato libero, data la subordinazione dei lavoratori al datore. Se in passato la Corte di Cassazione riconosceva la validità del consenso dei dipendenti, oggi tale prospettiva è stata ribaltata. Il consenso dei lavoratori all'installazione di sistemi di videosorveglianza non esonera il datore di lavoro da responsabilità in caso di violazione delle normative, come conferma una sentenza della Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione.

Conformità del dato

La gestione della videosorveglianza richiede il rispetto di normative precise, tra cui il GDPR, il D.lgs. 196/2003 e le Linee Guida EDPB. L'installazione degli impianti richiede una base giuridica chiara, come il legittimo interesse in ambito privato o l'interesse pubblico in quello pubblico. È essenziale informare chiaramente le persone attraverso cartelli e un'informativa completa. I dati devono essere conservati solo per il tempo strettamente necessario, generalmente poche ore, rispettando i diritti degli interessati. È fondamentale cancellare i dati al termine del periodo di conservazione, preferibilmente in modo automatico.

Strategie organizzative per la gestione della pratica

L'implementazione di un sistema di videosorveglianza richiede una serie di misure organizzative e tecniche volte a garantire la conformità con il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR). Prima di tutto, è fondamentale identificare i soggetti coinvolti nel trattamento, sia i titolari sia eventuali contitolari, nonché i soggetti esterni che intervengono nel processo di videosorveglianza. Inoltre, è necessario designare le persone autorizzate al trattamento dei dati e assicurarsi che ricevano una formazione adeguata.

Un'analisi sulla qualità del trattamento

Fai il tuo test
Raccolta dati
Rivedere i moduli di raccolta dati, i contratti e/o i documenti informativi attualmente utilizzati.
Consensi
Verificare, se necessario per la finalità, il consenso ottenuto per il trattamento.
Finalità
Identificare le finalità del trattamento attraverso i moduli utilizzati.
Strumenti
Catalogare gli strumenti utilizzati per il trattamento dei dati personali.
*General Data Protection Regulation (GDPR)
DPIA E VIDEOSORVEGLIANZA

Valutazioni d'impatto della protezione dei dati

Una valutazione di impatto sulla protezione dei dati (DPIA) è essenziale per identificare i potenziali rischi per i diritti e le libertà degli interessati. Questa valutazione dovrebbe considerare diversi aspetti, tra cui la responsabilità della gestione del sistema di videosorveglianza, le finalità del trattamento, le modalità e i tempi di conservazione dei dati, nonché le procedure operative.

Per quanto riguarda la liceità del trattamento, è importante individuare una base giuridica appropriata, come il legittimo interesse per le organizzazioni private o la necessità di esecuzione di un compito di interesse pubblico per le autorità pubbliche. Tuttavia, è essenziale bilanciare tali interessi con i diritti e le libertà degli interessati, come richiesto dal GDPR.

La trasparenza è un altro elemento chiave, con l'obbligo di informare chiaramente gli interessati della presenza di un sistema di videosorveglianza e fornire loro informazioni dettagliate sul trattamento dei loro dati personali. Questo può essere realizzato attraverso un doppio livello di informazione: un'informativa di primo livello tramite segnaletica di avvertimento e un'informativa di secondo livello contenente tutti gli elementi richiesti dall'articolo 13 del GDPR.

Valutazioni rischi e conservazione dei dati personali

La limitazione della conservazione dei dati personali è un ulteriore aspetto importante da considerare. I dati dovrebbero essere conservati solo per il tempo strettamente necessario e, in genere, dovrebbero essere cancellati dopo pochi giorni. Tuttavia, in casi specifici, come per esigenze investigative o di sicurezza, potrebbe essere giustificata una conservazione più prolungata, sempre nel rispetto dei principi di minimizzazione e limitazione della conservazione. Infine, per garantire la sicurezza del trattamento, è necessario adottare adeguate misure organizzative e tecniche. Queste possono includere la sicurezza fisica dell'infrastruttura, la protezione dei sistemi informatici, e il controllo degli accessi sia fisici che logici al sistema di videosorveglianza.

(DPO o RPD)

Responsabile per la protezione dei dati

La nomina del Data Protection Officer (DPO) è obbligatoria solo in specifiche situazioni, come indicato nell'articolo 37 del GDPR.

Il Data Protection Officer (DPO) è fondamentale per garantire la conformità al GDPR. Ha compiti come sensibilizzare il personale, consulenza al Titolare e sorveglianza sul rispetto della normativa.

Autorità Pubbliche
il trattamento deve essere effettuato da un’autorità pubblica o da un organismo pubblico, eccettuate le autorità giurisdizionali quando esercitano le loro funzioni giurisdizionali;
Monitoratori
È necessaria la designazione del Data Protection Officer (DPO) se le attività principali del Titolare del trattamento o del Responsabile del trattamento richiedono il monitoraggio regolare e sistematico degli interessati su larga scala, conformemente all'articolo 37 del GDPR.
Dati sensibili
a designazione del Data Protection Officer (DPO) è obbligatoria se le attività principali del Titolare del trattamento o del Responsabile del trattamento consistono nel trattamento su larga scala di categorie particolari di dati personali, come definito dall'articolo 9 del GDPR.
*General Data Protection Regulation (GDPR)
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